È passato poco più di un mese da quando la città di New York ha introdotto nuove restrizioni al mercato degli affitti brevi; un cambiamento che ha scosso il mondo degli affitti brevi suscitando molte reazioni in tutto il mondo. New York era infatti, quando Airbnb è nata, la città simbolo che dimostrava che il modello funzionava. Ora però le cose sono cambiate ed in questo articolo, esamineremo i primi impatti delle nuove regole sul mercato, i cambiamenti nel comportamento dei proprietari e dei turisti, nonché le possibili implicazioni a lungo termine.
Prima dell'entrata in vigore delle nuove regole, le proprietà disponibili per affitto a breve termine su piattaforme come Airbnb ammontavano a circa 22.000. A seguito delle nuove norme, di queste proprietà solamente poco più del 2% risulta essere stata registrata presso il nuovo registro obbligatorio della città, un requisito che si è dimostrato incredibilmente oneroso per molti proprietari. Ottenere un permesso regolare per affittare a breve termine è risultato un'impresa quasi impossibile per la stragrande maggioranza dei gestori di proprietà in affitto breve. Oggi, su Airbnb, il numero di appartamenti disponibili è sceso drasticamente a poco più di 3000 e non tutti espongono ancora la necessaria licenza comunale. Gli altri, se ancora presenti, sono disponibili solo per periodi superiori ai 30 giorni.
L'obiettivo principale delle restrizioni era chiaramente quello di ridurre drasticamente il mercato degli affitti a breve termine (giustificando l'introduzione delle nuove norme per tutelare il mercato degli affitti a lungo termine che, secondo l'amministrazione, era causato dalla conversione di molti appartamenti in strutture per affitti a breve termine), e sotto questo aspetto sembrerebbe che le autorità abbiano raggiunto il loro scopo. Tuttavia, ciò che forse non è stato preso sufficientemente in considerazione è il fatto che i proprietari non avrebbero abbandonato facilmente questa fonte di guadagno. Di conseguenza, si sono moltiplicati gli annunci di affitti a breve termine su canali alternativi, che fino a poco tempo fa erano poco utilizzati. Questi canali comprendono social network, piattaforme come Craiglist e persino portali come Houfy, che ricorda Airbnb fin dalla sua interfaccia ma che non entra nelle transazioni tra turista e proprietario, affermando, per questo, che la responsabilità della conformità dell'appartamento alla normativa non ricada sulla piattaforma ma sia esclusiva responsabilità del proprietario.
Ma con questa diffusione dei nuovi canali di affitto a breve termine emerge un problema significativo. Airbnb offre infatti, proprio in qualità di intermediario, importanti misure di protezione sia ai turisti che agli host. Questo sistema garantiva che sia l'alloggio che il pagamento dello stesso fossero sicuri e affidabili. Inoltre, le politiche di Airbnb includevano un'assicurazione che copriva eventuali contrattempi, come l'inagibilità dell'appartamento o i danni subiti dai proprietari o dai turisti. Con l'esplosione di questo nuovo canale di mercato, che possiamo definire quantomeno grigio, diventa difficile garantire la stessa sicurezza e protezione. Il turista si dovrà fidare di chi pubblica un annuncio, magari inviando un anticipo, e non avrà nessuna struttura terza a cui fare riferimento in caso di problemi. Ricorderete nel passato le notizie di turisti andati in vacanza senza trovare poi l'appartamento che avevano prenotato e pagato. Questo problema grazie ai portali Airbnb era quasi sparito; le vittime restavano veramente i pochi affezionati al fai da te a tutti i costi.
Le autorità di New York si trovano ora di fronte a una sfida, poiché il mercato degli affitti brevi è sfuggito al loro controllo. Il proliferare di annunci su piattaforme meno regolamentate potrebbe comportare rischi per i turisti e i proprietari stessi. La mancanza di un intermediario affidabile e di politiche di protezione standardizzate apre la porta a potenziali truffe e contestazioni legali. Inoltre, la tassazione e la regolamentazione di questo nuovo mercato rappresentano sfide complesse per le autorità cittadine presentando sfide significative in termini di sicurezza e regolamentazione, che le autorità di New York dovranno affrontare nei prossimi mesi. La discussione su come trovare un equilibrio tra la regolamentazione del settore e la tutela dei proprietari e dei turisti rimarrà al centro del dibattito sul futuro degli affitti a breve termine a New York City.